Benedetto Albanese
Benedetto Albanese nacque a Caccamo l’ 1/1/1885. A quindici anni si iscrisse al conservatorio “V. Bellini” di Palermo, dove studiò armonia, contrappunto e composizione sotto la guida di eccellenti maestri, come Guglielmo Zanelli e Carlo Graffeo. Non ancora ventenne conseguì il diploma di contrabbasso, composizione e strumentazione per la banda. Fece parte dell’Orchestra del Teatro Biondo e, successivamente, del Teatro Massimo di Palermo, meritandosi un attestatodi lode di Gino Marinuzzi.
Trasferitosi a Roma, seguì un corso di perfezionamento per direzione di banda al Conservatori di “Santa Cecilia” tenuto dal maestro Vessella. Assunto per concorso nell’organico dell’Orchestra Sinfonica dell’Augusteo, ebbe l’occasione di suonare con i più famosi direttori d’orchestra italiani e stranieri del tempo. Diresse la banda “Città di Roma” e quella del “Dopolavoro Ferrovieri”.
Ebbe contatti artistici con illustri musicisti e compositori, tra cui Alfredo Casella e Lorenzo Perosi che gli inviò una lettera elogiativa autografa.
Dotato di straordinaria sensibilità musicale, si dedico all’attività compositiva, lasciando numerosi lavori per la maggior parte inediti: composizioni corali, da camera, per pianoforte, per organo ecc.
Merita di essere segnalata, per l’ampiezza dei temi trattati, una composizione di notevole impegno artistico il poema sinfonico “Alle fonti del Clitunno”, per grande orchestra e coro, che percorre musicalmente i passi salienti dell’omonima ode di Giosuè Carducci.
Scrisse anche gli “Squilli di tromba per La Castellana di Caccamo”, come estremo omaggio alla sua città natale, dove trascorse gli ultimi anni di vita.
Si spense il 19 luglio 1976 all’età di 91 anni.